La festa della donna e l'8 marzo: cosa ci hanno raccontato?

Sin da piccoli ci abituiamo alle ritualità legate alla festa della donna, dalla data prescelta dell'8 marzo al dono simbolico delle mimose, e impariamo a considerarla, tra le varie cose, come la commemorazione di un tragico fatto avvenuto tanti anni fa. 

In particolare si racconta che l'8 marzo del 1908 a New York centinaia di operaie siano morte per un incendio scoppiato nella fabbrica di camicie "Cotton" (o "Cottonrs") e che la giornata internazionale della donna sia nata a seguito di quel fatto. 
Un dettaglio raccapricciante spesso ricordato: il proprietario della fabbrica aveva chiuso dentro le operaie, ecco perché non riuscirono a scampare al rogo.
Quello che però è ormai chiaro è che questo evento non si è mai verificato e che la festa della donna poggia in realtà su altre basi.

In realtà una tragedia simile si è davvero verificata a New York, ma il 25 marzo del 1911: in quel caso realmente l'incendio in una fabbrica di camicie, la "Triangle", aveva causato la morte di 123 donne (ma anche 23 uomini), e anche in quel caso la tragedia era imputabile a condizioni lavorative inaccettabili. In particolare si ripete la storia dei lavoratori chiusi a chiave.
Risulta evidente che la narrazione sull'incendio della Cotton non è altro che un mito fondativo modellato a posteriori sui fatti reali che coinvolsero invece la fabbrica "Triangle" tempo dopo, ma la vicenda della "Triangle" a sua volta non può spiegare la scelta della data dell'8 marzo, visto che in quel caso la tragedia avvenne il 25 marzo. Altri eventi, ancora più lontani del tempo, sono stati invocati per giustificare la data dell'8 marzo, ma in nessun caso l'ipotesi ha retto ad un'attenta verifica.

Oramai è abbastanza facile ricostruire l'iter dei fatti, principalmente grazie a due studiose femministe, Tilde Capomazza e Marisa Ombrosa, che sul finire degli anni '80 decisero di andare fino in fondo alla questione.

Il quadro che ne vien fuori è molto più prosaico, in particolare sarà importante per qualcuno scoprire che una certa coloritura politica non è un accidente posteriore ma fa parte della festa sin dalle origini.


"Quello che la Rivoluzione d'Ottobre ha dato alla lavoratrice e al contadino", 1920
Manifesto di propaganda sovietico. 
Le iscrizioni sugli edifici leggono "biblioteca", "asilo nido", "scuola per adulti", ecc


Al VII congresso della II Internazionale Socialista, tenutosi a Stoccarda nell'agosto del 1907, si concordò di appoggiare i movimenti di rivendicazione femminista, a patto che non si alleassero con quelli già esistenti di natura borghese. L'anno seguente la socialista Corinne Brown prese le distanze dalle decisioni del congresso, difendendo il diritto delle femministe di scegliere liberamente la propria rete di alleanze. 
La Brown discusse poi delle istanze di emancipazione femminile in una conferenza che intitolò "Woman's day". 
Fu una sorta di anticipazione di quello che avvenne dopo: il 23 febbraio 1909 il Partito Socialista Americano, nelle sue sezioni locali, organizzò diverse manifestazioni a favore delle donne. L'iniziativa venne replicata il 28 febbraio del 1910 e a quel punto le socialiste americane decisero di proporre alle donne socialiste di tutto il mondo di stabilire una data comune da dedicare ai diritti femminili. 
Alla Conferenza Internazionale delle Donne Socialiste dell'agosto 1910 si discusse questa idea, ma non si approdò ad una data condivisa, e ogni paese si regolò al riguardo autonomamente. 
La festa oramai esisteva, ma non era ancora indissolubilmente legata all'8 marzo.
Intanto però lo scoppio della guerra nel 1914 interruppe tutte queste iniziative e sospese ogni discussione al riguardo. Si tornò a parlare della questione solo il 14 giugno 1921 a Mosca, durante la Seconda Conferenza Internazionale delle Donne Comuniste
Lì si decise di fissare all'8 marzo la Giornata Internazionale dell'Operaia
La data ricordava un'imponente manifestazione femminile contro la guerra del 1917, alla quale seguirono altri moti di protesta che contribuirono gradualmente alla caduta del regime zarista.
In Italia la Giornata Internazionale Della Donna fu celebrata per la prima volta nel 1922, su iniziativa del Partito Comunista d'Italia, ma il 12 marzo, ossia la prima domenica disponibile dopo l'8 marzo.



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